Dopo le piantumazione/festa di fine marzo, il Libero Orto si appresta ormai a restituire vitalità allo sterile parco che lo ospita, dove cemento e siccità programmata (dalle istituzioni, ovviamente) l’hanno fatta da padroni per fin troppo tempo.
Ad oggi il Libero Orto conta più di 30 alberi, per la maggior parte da frutta, oltre alla già descritta spirale di spezie, alla nursery arborea ed al nascente boschetto di Aloe.
E le soddisfazioni non sono finite! Giust’oggi, infatti, è stata apposta (come da foto) una bacheca proprio all’interno del Libero Orto: uno spazio per condividere idee e far incontrare le varie individualità che, senza gerarchie, istituzioni o associazioni di sorta, hanno deciso di prendere parte a questo piccolo-grande progetto di lotta contro la nocività ed il produttivismo cittadino.
Augurando ogni bene a tutti i giardinieri sovversivi e gli alberi sediziosi della tribù del Libero Orto e di ogni dove, speriamo di vedere sempre più alberi invadere le città come un fiume in piena.
Ci riprenderemo la vita, un albero alla volta.
Gerri P. Malerba
PS: Vi incollo questo articolo-tema di un giovane Giardiniere Sovversivo 🙂
«Aloe, olmi, mandorli, peschi, spezie, luppoli, piante esotiche lasciano il passato del Parco San Marco alle spalle, e da un periodo di totale abbandono si è passati ad un periodo di invidia e stupore da parte degli altri parchi cittadini.
E tutto questo grazie alle molte persone che periodicamente si incontrano e piantano sempre piante diverse. Per alcuni è meglio un’aloe che siringhe e bottiglie rotte.