Il cemento ci ha stancato.
Questo, prima di tutto. Non c’è bisogno di arrivare alle grandi nocività cementizie di livello nazionale, dove mafiosi e industriali della peggior specie banchettano con le risorse naturali di questo paese a scapito dei suoi cittadini (es. TAV, Expo, trivellazioni petrolifere, speculazione edilizia).
Qui a Latina abbiamo una lunga tradizione di costruttori e camorristi – spesso anche dotati di relativo scranno in Consiglio Comunale – che da decenni non fanno altro che devastare e saccheggiare il nostro territorio ed ogni patrimonio collettivo. Una storia che comincia, se vogliamo, dalla Centrale Nucleare di B.go Sabotino e arriva con un filo rosso fino allo “scandalo” della Variante Malvaso passando per la discarica di Montello (difesa da fascisti e camorristi di comune accordo), i rifiuti tossici interrati nelle campagne da B.go S.Maria e Le Ferriere (chiedete a Cirilli…), i quartieri dormitorio Q4 e Q5, il palazzo Key, la Torre Pontina, i palazzinari ed i cementieri al potere (come Michele Nasso e Marco Picca), i “Giganti Buoni” tagliati selvaggiamente e gli appalti d’oro distribuiti a pioggia nel corso degli anni.
Una marea grigia che sta cementando la nostra città fino a farla soffocare, fatta di schifosi sub-umani dediti, tra l’altro, a far mercato di un bene primario come quello della casa, lasciando senza tetto centinaia di persone che, ovviamente, in questa città vengono sgomberate, malmenate ed emarginate, quando non uccise dal freddo.
Infami palazzinari a cui non interessa la mancanza di spazi pubblici dove la gente possa trovarsi e, magari, collaborare e coospirare; vuoti burocrati che trovano più affinità con le carte e con la legge che con chi è costretto a vivere per strada dall’avidità dei cementieri; carogne che costruiscono palazzi a caso, senza curarsi di alberi tagliati o rischio alluvione, come abbiamo potuto vedere a Pantanaccio quest’inverno.
Per queste ragioni, perché immaginiamo una città più umana, complice e solidale, con case abitate, piazze vissute e alberi findove l’occhio possa arrivare, che sentiamo l’urgente esigenza di dover lanciare una
ASSEMBLEA PERMANENTE
CONTRO IL CEMENTO
coinvolgendo tutte le soggettività che, in questa città, vedono la cementificazione come un problema da risolvere e che immaginano uno stile di vita diverso.
Sabotiamo una volta per tutte il progetto di questi scellerati di cementare ogni centimetro quadro delle nostre esistenze, uniamoci contro chi si riempie le tasche con la devastazione.
Distruggete i cantieri e rubate risorse a chi vuole distruggere la vostra città!
Con ogni mezzo necessario, il cemento finisce qui!
(clicca per scaricare il volantino)