Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
Cosa è successo al coordinamento provinciale di Libera a Latina?
Categories: Diario

C’è un’incredibile novità per il coordinamento provinciale di Libera a Latina: un inaspettato cambio di dirigenza, passato inspiegabilmente in sordina sui media locali.
Il signor Antonio Turri (padre) e il signor Antimo “Lello” Turri (figlio) sono stati, per così dire, “detronizzati” (mi si passi il termine: chi vive a Latina sa di cosa parlo) dalle cariche rispettivamente di referente del Coordinamento Regionale di Libera per il Lazio e di referente per il Coordinamento Provinciale di Latina, al quale fanno capo i presidi di Cisterna di Latina e Sabaudia.

Perché?

A questa domanda nessuno sembra voler fornire una risposta, per il momento.
Qualcuno dice che il Coordinamento Nazionale non è rimasto soddisfatto circa la gestione di alcune strutture confiscate alle mafie e assegnate a Libera, fra cui il “Villaggio della legalità” di Borgo Sabotino (LT), dove quest’anno si è svolto il campeggio nazionale di “Estate liberi”.
Altri ritengono che i Turri, non propriamente degli abili comunicatori, abbiano creato troppe tensioni attorno a Libera, più che altro perché non in grado di gestire le critiche che venivano loro mosse, per non parlare di un loro recente scontro con il Coordinamento Provinciale di Legambiente, da sempre accanto a Libera in quasi tutte le occasioni.
Infine, qualche moto di antipatia è stato suscitato quando Libera Latina ha accettato di partecipare ad una commemorazione delle vittime della mafia promossa da alcune associazioni molto vicine al PdL. Turri (figlio) la chiama “trasversalità”.

Va detto che tutti questi motivi, anche considerati insieme, non sembrerebbero poter giustificare quella che appare quasi come un’epurazione. D’altra parte nessuno dei diretti interessati sembra voler spiegare l’accaduto. Libera sul suo sito non riporta nulla a riguardo, nemmeno a proposito del “commissariamento” che è in atto: per adesso, pare che il referente per la provincia di Latina sia un ragazzo di Nettuno (RM)!

Anche noi del Cencio in passato ci siamo trovati a discutere con i referenti di Libera Latina, tuttavia il motivo che ci ha spinto oggi -dopo diverse settimane- a riportare la notizia è che nessuna testata giornalistica sembra voler dare spazio alla cosa.

 

AGGIORNAMENTO 25/08/2012

In data odierna, sulle pagine del più noto quotidiano locale, Latina Oggi, è finalmente apparso un articolo sulla vicenda di Libera.
Non è la prima volta che Il Cencio riesce efficacemente a sollecitare la stampa locale ad esporsi (o quantomeno, a parlare) di certi argomenti in precedenza taciuti.

Nella foto Antonio Turri, a destra, e il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, a sinistra.

Dall’articolo, emerge che sono stati i Turri a rassegnare le proprie dimissioni, delusi dalla (troppa) politica all’interno del sistema di gestione. In particolare, si intuisce come un peso notevole nella vicenda l’abbia avuto il famoso discorso sulla “trasversalità” che ha portato il Coordinamento di Libera a Latina ad aprire le proprie porte ad associazioni e gruppi scout di destra, promuovendo assieme qualche piccola iniziativa. Antonio Turri difende la propria posizione asserendo che «i ragazzi sono tutti uguali» e che la legalità non ha un colore politico. Sarà. Tuttavia, in una città come Latina, storicamente un fortino della destra e della democrazia cristiana, e con una forte infiltrazione di stampo mafioso, un’associazione che mira a gestire i beni confiscati alle mafie avrebbe molta convenienza a non opporre una qualunque resistenza di tipo politico alle amministrazioni locali.

Il giornalista però scava un po’ più a fondo e ricorda come in passato il Coordinamento territoriale di Libera abbia dovuto rispondere ai vertici circa «l’impiego di lavoratori in nero per l’esecuzione di alcune opere all’interno dei centri gestiti da Libera, e il ricorso all’assistenza di qualche istituto di credito per la gestione di buste paga dei dipendenti» (benché Antonio Turri insista parlando di “gratuità” e “volontariato”, è ben noto che lavorare con Libera è un buon modo per arrotondare le proprie finanze).

C’è però un secondo articolo, il quale, nonostante i toni sibillini, riesce a dipingere ancora meglio il quadro entro il quale si è svolta la vicenda all’interno dell'”associazione contro tutte le mafie.

In questo pezzo si parla dell’annosa questione del campetto sportivo di via Helsinki a Latina, sequestrato perché abusivo ad un noto malavistoso locale, Fabio Buonamano, freddato per un regolamento di conti nel 2010. Nell’articolo si legge che «il Comune di Latina si era affrettato a fare quello che non aveva mai fatto, ovvero acquisire l’area di quell’impianto abusivo, e aveva pensato bene di affidare la struttura all’associazione Libera piuttosto che raderla al suolo e privare di uno sfogo socio-ricreativo un quartiere difficile come quello di via Helsinki». Antonio Turri a questo punto avrebbe preso una decisione circa la possibilità di continuare a far gestire la struttura ai dipendenti di Buonamano, affiancati da alcuni volontari di un’associazione satellite di Libera, gestita dall’avvocato Luigi Pescuma, ex collega in Polizia di Antonio Turri. Una decisione alla quale si sarebbe opposta la stessa associazione di don Ciotti. Non solo: Libera avrebbe reclamato le chiavi della struttura, nonostante mesi prima il Coordinamento territoriale le avesse ricevute, nel corso di una cerimonia, dall’allora commissario straordinario al Comune di Latina, Guido Nardone. Un ennesimo caso in cui il Coordinamento nazionale ha deciso di scavalcare quello provinciale e regionale (rappresentato, ricordiamo, rispettivamente da Turri figlio e Turri padre). Sintomo di un rapporto di fiducia logoratosi nel corso degli anni.

Sicché forse è vero che Antonio Turri si è dimesso volontariamente, ma sembra che da Libera abbia ricevuto consigli inequivocabili…

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