Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
Apostasia anti-burocratica
Categories: Ideario

(Anonimamente riceviamo e, con piacere, inoltriamo)

 

Cortese parroco di S.Marco in Latina,

chi vi scrive è (qui nome, cognome e data di nascita di chi scrive, NdR) e presso la chiesa di S.Marco battezzato in data immediatamente successiva alla mia nascita.

Dopo attenta e ponderata riflessione, per cui nessun ripensamento si renderà necessario, ho deciso di scriverle di mio pugno la presente.

Da troppo tempo e tutt’oggi, l’istituzione a cui lei appartiene si preoccupa, per conto di governanti e sfruttatori colonialisti della peggior risma, di forgiare “bravi ed onesti cittadini” capaci di sottomettersi facilmente alle più nefaste ingiustizie, quando non compierle di per loro.

Un’istituzione che, a differenza di quanto comunemente si pensa, non è diversa dallo stato, ma risulta semplicemente una delle sue propaggini, velate ancor più di buonismo e falsità.

Non voglio qui elencare i grandi crimini delle istituzioni ecclesiastiche, medievali, moderni o contemporanei che siano, in quanto essi sono già sotto gli occhi di molti; e peccherei di banalità nel ricordarli. Piuttosto, molto più interessanti risultano i piccoli delitti quotidiani che il clero compie contro i singoli individui.

L’appiattimento culturale e la repressione delle aspirazioni individuali, invero male comune ad ogni tipo di religione, rappresentano il crimine che, spavaldamente, la chiesa cattolica compie ogni giorno che passa, attraverso il martellamento costante a mezzo di riti e salmodie fin da giovane età. Per non parlare della mercificazione dell’uomo e della donna, che la chiesa promuove come “proprietà di dio” (pecorelle): la loro attività sessuale viene regolata secondi dogmi restrittivi perché sfoci solo nell’utilitarismo riproduttivo; proprio come il barbaro fattore fa con le bestie.

Un fattore che, con inverosimili promesse, fa da guardiano della non-vita perché i suoi fedeli-bestiame non inseguano, hic et nunc, la loro felicità, sollevandosi dal giogo che il grande carrozzone di governanti, clericali ed economisti gli ha imposto sulla schiena. E con l’illusione che la loro sofferenza li porti in un fantomatico “regno dei cieli”, la gente rimane oggi schiava e derelitta, mentre quei pochi che la fanno da padrone ingrassano parassitando i molti che, con la testa piena menzogne, lavorano e faticano.

Com’è uso in questo paese, per assicurare questi privilegi, la chiesa si preoccupa capillarmente di effettuare il rito del battesimo a bambini ancora in fasce, incapaci di intendere e di volere: questa violenza suprema, in quanto applicata su chi non può difendersi, è una violenza a cui nemmeno Gesù Cristo in persona si è mai sottoposto, essendosi fatto battezzare in età matura.

Per queste ragioni, ed altre ragioni qui non riportate, io rinnego in toto i principi ed i dogmi della confessione della “chiesa cattolica apostolica romana” e d’ogni altra religione o dottrina. Le chiedo, inoltre, di non venir mai più considerato in alcun conteggio di fedeli e di essere cancellato, mediante annotazione, dal registro dei battesimati di cui lei è garante, anche di fronte alla legge.

In attesa e costruzione di una società liberata, le porgo i miei

Distinti Saluti

 

 

NB: A seguito di tale comunicazione, rendo noto che, davanti alla legge dello stato italiano, lei è tenuto a fornire comunicazione ed evidenza di cancellazione dai registri parrocchiali entro e non oltre i 15 giorni dal ricevimento della presente ai sensi dell’art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003, pena l’intervento dell’autorità giudiziaria e del Garante per la protezione dei dati personali. A tal proposito, eventuali richieste di dilazioni non fermeranno il computo dei 15 giorni. Avverto, inoltre, che la diffusione o la comunicazione a terzi di dati sensibili può configurare un illecito penale ai sensi dell’art. 167 del D.lgs. n. 196 del 2003, pertanto diffido il cortese parroco dal comunicare tale richiesta a soggetti terzi, di qualsiasi natura.

 

 

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