Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
Guida semi-seria al non-voto per risparmiatori
Categories: Cabaret Voltaire

L'illusione della libera scelta

«Se votare cambiasse qualcosa, l’avrebbero già reso illegale» -Emma Goldman

 

Che poi di articoli e contrarticoli sul non-voto ne sono stati fatti a bizzeffe e per le più disparate ragioni. Ovviamente, qui non troverete nulla se quel che cercate è una critica cittadinista od una “manifestazione di protesta” atta a ristrutturare uno stato-padrone (per fortuna) al collasso.

No, anche se non ci prendiamo sul serio, qui si fa anche un po’ d’informazione. Forse.

Cominciamo col dire l’ovvio: una persona assennata, anarchica o cittadinista che sia, vota sempre di lunedì. Credo che nessuno di noi, avendo la possibilità di lavorare una giornata in meno, rinunci di sua volontà ad una così ghiotta occasione, no?

Dunque, andando più a fondo, la legge delle stato italiano prevede che:
«Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.» (D.P.R. 361/57, art. 104, comma 5)

Questo paragrafetto è stato e continua ad essere l’appiglio per la pratica rifiuto della scheda o, come la definiscono i fautori, dell’ “astensionismo attivo”: tale pratica consiste nel rifiuto della scheda vidimata prima della consegna, e della messa a verbale dal presidente di seggio del fatto con (eventuali) giustificazioni.

Non staremo qui a parlare sulla giustezza della partecipazione al circo elettorale (al netto di peculiarità municipaliste e del buon senso, la nostra idea è ampiamente descritta dalla citazione d’apertura), né staremo qui a spiegarvi di come la dubbia pratica di questo “astensionismo attivo” sia niente più che un modo, forse divertente, di far saltare i nervi a qualche funzionario pubblico (perhé, a livello elettorale, qualora mai ce ne fregasse qualcosa, non porta ad alcuna conseguenza).

Con questo articolo il Cencio vuole invece proporre un metodo più creativo e da risparmiatori per non-votare e viaggiare a prezzo ridotto: sapevate che le nostre ferrovie, per i rientri nelle turnate elettorali, offrono sconti veramente interessanti? 60% su regionali e 70% sul resto. (qui il regolamento) Ora lo sapete.

Perciò se siete dei fuorisede (studenti o lavoratori) compensibilimente stufi del carrozzone istituzionale, non gettate la vostra tessera elettorale nel caminetto, come meriterebbe.

Conservatela: vi potrete sempre fare un viaggio a casa ad un prezzo più che vantaggioso. Poi al seggio, che pratichiate “l’astensionismo attivo”, che disegnate qualche cazzo sulla scheda, che siate sostenitori della “fetta di prosciutto” o che siate ancora così ingenui da credere che il voto sia un diritto e che anche il vostro conti qualcosa, fatevela timbrare, la tessera… e bon voyage!

Poi se non siete fuorisede, con un po’ di fantasia, potreste anche organizzare dei “ritorni a casa” dalle vostre gite fuori porta casualmente coincidenti con la turnata elettorale, ma non è che si può star qui a spiegarvi tutto… alla prossima!

Pirata è bello.

 

Gerri P. Malerba

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