Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
Giornalisti cani
Categories: Diario

Schermata del 2013-05-28 10:01:51
L’articolo di cui sopra è stato pubblicato il 28 aprile 2013, a pagina 11 del Latina Oggi, firmato dall’irreprensibile penna mercenaria di Andrea Ranaldi, giornalista locale.
Già celebre per il suo alto contributo giornalistico da pubblicatore di veline di questura, con questo articolo A.R. stabilisce decisamente un nuovo record di schifezza, contro il quale sentiamo l’urgenza di manifestare tutto il nostro sincero disgusto;  sia verso l’autore del pezzo che verso i contenuti in esso espressi.

Preferiamo, tutto sommato, sorvolare sull’aspetto squisitamente cittadinista e da populista inginocchiato che miscela – nemmeno troppo sapientemente – timori razzisti e luoghi comuni. Difatti, A.R. non cita alcuna fonte sul come sia così certo che questi cani vengano effettivamente da Al Karama, preferendo appellarsi alla testimonianza (?) di un generico qualcuno «che vive nel borgo tutti i giorni»; non rispondendo, volutamente, a tutta una serie di interrogativi che, per una persona in buonafede, risulterebbero abbastanza intuitivi, come:

  • Come sappiamo esattamente da dove vengono questi cani?
  • I cani si sono mai dimostrati aggressivi? In che occasione?
  • Il millantato “pericolo sanitario” è oggettivo e diagnosticato? Da chi?
  • Chi sono, effettivamente i non meglio specificati “cittadini” che hanno avanzato questo reclamo?

In compenso, ad A.R. preme informare il lettore che si tratta di cani «semi-randagi» perché animali «di compagnia dei nomadi». Per cui si comprende che in questo articolo, il soggetto non è rappresentato dalla “questione cani”, ma dalla presenza rom nel vicino campo.

Tra l’altro, le poche persone che hanno avuto l’opportunità (e la fortuna!) di visitare il campo rom “Al Karama” possono testimoniare l’indole placida degli animali in questione; animali che, verosimilmente, potrebbero essere abitati da parassiti ed insetti, ma il tutto sarebbe riconducibile, con una certa ovvietà, alle infime condizioni igienico-sanitarie in cui, pare, sia assolutamente necessario mantenere il campo.

Come Il Cencio ha già avuto modo di scrivere, l’emarginazione degli zingari di Al Karama e la loro segregazione in condizioni-limite è strumentale agli interessi politici che ruotano attorno all’ampliamento della discarica: il razzismo, come sempre, affonda le sue radici negli infami interessi economici di governanti e boss assortiti; il tutto, con il beneplacito di istituzioni e pennivendoli conniventi, come A.R..

Conclusione magistrale, il servile scribacchino afferma, in chiusura, che «il pericolo maggiore è sempre quello igienico-sanitario che dal campo “Al Karama” si trasmette agli altri residenti della zona». Perché, e questo è oggettivo, le condizioni igienico-sanitarie del campo rom sono inqualificabili, ma pare che questa sia una situazione pienamente tollerabile (e, come detto, strumentale), purché rimanga un problema dei soli zingari. I cani semi-randagi di persone semi-randage non devono diventare untori e veicolare i non meglio identificati “germi degli zingari” in giro per il borgo.

La libertà, si sà, che sia animale od umana, va ben rinchiusa e segregata, perché essa non abbia possibilità né di migliorarsi né di diffondersi.

 

(dall’Inghilterra)
«Notizie: Gente ricca che paga altra gente ricca per dire alla classe media di incolpare le persone povere»

 

 

Mannaia & Gerri

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