Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
Attenzione: zombie!
Categories: Ideario

Ci siamo. Non si capisce bene da quando, ma ci siamo dentro.Alcuni l’aspettavano, alcuni sono stati colti alla sprovvista, ma il fatto è che c’è: siamo in una zombie apocalypse.

Il mondo come lo conoscevamo si sta estinguendo: le strade, gli uffici, i supermercati, le fabbriche, le università, le case sono ormai invase da morti viventi e non manca molto al momento in cui molte cose che abbiamo dato (o ci hanno fatto dare) per scontate svaniranno.

Quelle che una volta erano persone oggi sono involucri vuoti, i cui stimoli più basilari sono stati atrofizzati: non riconoscono nessun affetto della loro vita precedente, e continuano a trascinarsi, vagare, senza meta, in attesa di qualsiasi cosa da mettere sotto i denti, che già hanno dimenticato cosa sia il cibo vero.

Non-morti, condannati a “vivere” (se di vivere si può parlare) per sempre.

Questi zombie sono diversi da quelli che avete visto in cult-movie come L’alba dei morti viventi. Questi parlano. Ma, analogamente ai loro cugini cinematrografici, si trascinano putrescenti… alcuni corrono, anche.

Presi da soli non sono molto svegli. Non hanno la minima idea di cosa gli accada intorno, guidati solo dai loro bassi istinti, inutile tentare il dialogo: il pericolo è il contagio. In grande gruppo, però diventano pericolosi: sanno maneggiare armi e ci sono zombie preposti a farlo, onde assicurare tutti gli altri zombie il predominio ed il controllo totale. Hanno anche grandi reti di comunicazione, per mantenere “vivo” il loro status: pubblicità di zombie, scuole per zombie, associazioni di zombie, istituti d’eccellenza di zombie, intrattenimento per zombie, tribune politiche per zombie, social network, smartphone, e-reader e altri ninnoli tecnologici per zombie.how-to-survive-a-zombie-outbreak-tony-moore-illustration

Chi sono? Beh, questi zombie sono scienziati, economisti, politici, politicanti, studenti, ingegneri, lobbysti, farmaceutici, nerd, ricercatori, militari, gendarmi, banchieri e palazzinari. Persone che hanno da tempo perso tutta la loro umanità per veder scorrere, in ciò che rimane delle loro vene, il marciume del lavoro, della carriera, del denaro e del dominio.

Ma per fortuna, qualche sopravvissuto c’è. Qualcuno che spera (o che già vive) in un mondo libero, egualitario, naturale e guarda da lontano le città putrescenti che collassano sotto il peso della loro alienazione, sempre più violente, sempre più sfruttatrici, sempre più assetate di morte.

Non so se la libertà si costruisca così, un colpo di machete alla testa per volta. Quello che so è che non voglio essere contagiato. Uscire una volta per tutte dalle nere città, alienate, sempre sveglie eppure sempre zombificate. Si andrà fuori, si organizzerà la resistenza degli uomini contro i non-morti, ai confini delle città con la natura al nostro fianco.
E aspetteremo che il contagio, come ogni altra pestilenza nella storia, passi. E agli zombie che cercheranno di strozzare il nostro grido di vita, risponderemo a tono, con un colpo di machete alla volta.

 Malerba

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