Durante le ormai lontane feste natalizie, la vecchia e cara Latina si è tinta di sgargianti, quanto coatti, colori
dovuti ad un’incontrollata presenza di cartelloni pubblicitari dall’aspetto obsoleto.
L’aspetto, in effetti, ne rispecchiava il contenuto, trattandosi di pubblicità per il noto circo Orfei.
Il circo con “più di cento animali”, come si vantano loro. Ed è proprio qui che risiede una di quelle usanze che definire obsolete è quasi un complimento. Siamo entrati da più di dieci anni nel ventunesimo secolo, ormai in tutte le scuole e di qualsiasi grado si educa alla libertà e all’uguaglianza tra gli uomini, cose che, per quanto oggi più che mai debbano essere ribadite, sono ormai parte del nostro pensiero e la maggior parte di noi, al giorno d’oggi, non si sognerebbe più di sottomettere qualcuno solo perchè “diverso” o perchè indifeso. Questa concezione della realtà, però, non è stata raggiunta così facilmente: ci sono voluti secoli e secoli di educazione, quanto di sangue e di sofferenze.
È davvero questa l’unica via per promulgare un cambiamento di questa portata?
Noi pensiamo di no. E soprattutto pensiamo che gli aggettivi “diverso” e “indifeso” sono applicabili tanto agli uomini quanto agli animali. Fino a qualche secolo fa, nei circhi la gente rideva di persone con problemi fisici o malformazioni, rideva, quindi, di individui diversi e indifesi. Oggi accade la stessa cosa. Nel circo con animali ci si diverte con lo sfruttamento, la tortura e il dolore di animali indifesi. Quanto ancora dovremo aspettare per far sì che questo ideale di uguaglianza sia esteso davvero a tutti?
Quanto accora dovremo aspettare per far sì che nessuno più rida o guadagni attraverso le sofferenze e le agonie di altri essere viventi? Prima di entrare in un circo, informatevi su come vengono trattati gli animali e tramite quali esercizi, basati sul dolore, quelle povere creature imparano a compiere azioni totalmente contrarie alla loro natura solo per il vostro divertimento. Prima di entrare in un
circo, pensate quanto è ipocrita insegnare il rispetto ai vostri bambini e poi abituarli a farli ridere su chi non ha la possibilità di difendersi, a ridere su chi soffre e viene strappato dal suo habitat, dai suoi simili, dal suo stato naturale. Dal 27 dicembre la tortura legalizzata del circo Orfei a Latina è
stata intralciata da un gruppo di attivisti che, per la prima volta nella nostra cara città, ha alzato la voce per la liberazione di esseri innocenti rinchiusi nei lager circensi.
Il nostro obiettivo era ed è proprio quello di accelerare questa evoluzione delle usanze umane, informare la gente, far sentire la voce di chi non può lamentarsi e far cessare la realtà di circo come luogo di tortura animale. Noi vogliamo un circo VERO e ARTISTICO. Vogliamo rimanere a bocca aperta grazie alla bravura e alla maestria di veri acrobati e artisti, senza dover far soffrire nessun essere vivente, come ci dimostra già da tempo il celeberrimo Cirque Du Soleil, i cui spettacoli
rimangono tra i più apprezzati al mondo pur non utilizzando nessun animale!
Il presidio davanti al tendone dell’Orfei, avvenuto in quattro giorni, è stato un’azione concreta di boicottaggio contro la tortura INUTILE di animali, nonché un’occasione per diffondere ciò che spesso viene messo a tacere: un modo per informare la gente che spesso ignora o non immagina ciò che si cela dietro allo sfruttamento degli animali. La nostra azione vuole essere un passo in avanti
verso un mondo antispecista, un mondo in cui non vi sarà lo sfruttamento di nessuno da parte di nessun altro, siano essi uomini o animali, un mondo dove non esiste dominio sulla natura, ma convivenza e rispetto che porta benefici a tutti. Cambiando queste barbare usanze, come l’uso di animali nei circhi, si punta ad un altro passo dell’evoluzione etica dell’uomo che, solo dopo aver assimilato a trecentosessanta gradi il concetto di rispetto per ogni forma di vita, potrà effettivamente essere fiero della specie di cui fa parte.