Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
Il Libero Orto risponde alla città dei cementieri
Categories: Diario

[COMUNICATO DEL LIBERO ORTO]

Rimaniano sorpresi di quest’iniziativa espressa dall’amministrazione comunale di “restyling” del Parco San Marco, per noi Libero Orto, da quasi 4 anni. Sarà che le nostre pratiche sono sempre ruotate attorno al presupposto che ogni intervento debba essere partecipato, condiviso e discusso, in una pratica assembleare che vede tutti protagonisti e non “utenti”.

Nel Libero Orto, ad oggi, vi sono quasi 50 alberi – molti da frutto – piantati con cura e cognizione dai cittadini, a libera fruizione di chi vive il parco: anni di fatiche, alberi che hanno espresso la loro voglia di vivere e feste di quartiere sono i “mattoni verdi” su cui è stato il costruito il progetto del Libero Orto, un progetto di guerrilla gardening unico nel suo genere sul territorio nazionale.

Dal momento che il progetto di riqualificazione non è stato in alcun modo condiviso con il quartiere e con chi vive il parco tutti i giorni, possiamo solo auspicare che i lavori previsti nel parco del Libero Orto non danneggino un progetto di volontari che prosegue da 4 anni, che nessun albero sia leso da quest’opera che, temiamo, non faccia altro che aggiungere cemento al cemento. Sarebbe un comportamento riprovevole distruggere alberi sani e forti, frutto del lavoro di donne e uomini accorsi come volontari.

Come gruppo che vive il parco con assiduità ed impegno comunitario, manifestiamo la totale inutilità e dannosità di inserire un’attività commerciale all’interno del nostro parco, per altro già servito da bar, pizzerie ed altri punti di ristoro.
Ci rendiamo disponibili a fornire idee migliori, proposte di servizi reali e progettazione di aree verdi, che vadano davvero a migliorare la qualità della vita dei residenti e di chiunque frequenti il parco.

In questi anni abbiamo sperimentato e dimostrato come l’incuria e l’abbandono dell’amministrazione cosiddetta pubblica possa essere suolo fertile non solo per seminare piante, ma per raccogliere nuove amicizie, nuove idee, nuove relazioni.

Dall’abbandono di un parco è nato un piccolo arboreto: una piccola rete di persone attente, generose, che non permetterà si butti altro cemento insensato e che si sottragga altro spazio alla collettività ora con la scusa del disagio e della pericolosità, ora con quella della necessità di decoro urbano e servizi. Abbiamo scoperto che possiamo stare bene riorganizzando le zone trascurate e abbandonante della nostra città, lo abbiamo scoperto grazie all’incuria del comune: comune, non deluderci proprio ora!

Speriamo che l’amministrazione locale ascolti le ragioni di chi vive il territorio gratuitamente, senza speculazioni.
Speriamo che chi ha le ruspe dalla parte del manico le userà con saggezza o, meglio, non le userà affatto.

-La Compagnia del Libero Orto
Guerrilla Gardening

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