Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
L’ignavia e la rivoluzione calendarizzata
Categories: Ideario

Il processo per i fatti della Diaz si è trascinato fino in Cassazione. Condanne confermate, ma tutti salvati dalla prescrizione. Spese giudiziarie a carico dello Stato italiano. Sospensione dal servizio per i condannati.
De Gennaro, all’apoca dei fatti capo della Polizia, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, rilascia una dichiarazione mediaticamente deflagrante, esprimendo la sua “solidarietà per i funzionari condannati”. E parte la polemica.

La premessa è solo un input per una riflessione più ampia, circa la reazione – da indignados della domenica pomeriggio – che quella frase ha scatenato nell’etere (ma poi, perché perdere tempo a indignarsi per De Gennaro che rilascia dichiarazioni perfettamente coerenti con la sua persona?).

Dove sono state negli ultimi undici anni le persone che adesso, solo dopo l’uscita dell’omonimo film di Vicari, ricominciano a parlare del massacro della Diaz? Un po’ comodo lagnarsi (sui social network) a giochi fatti. Non che sia inutile tout court, ma certamente manifestare queste rimostranze adesso e in questo modo ha davvero pochi risvolti pratici.
La cosa che, personalmente, mi fa più schifo è che le persone che si indignano solo oggi, solo così sono le stesse che inneggiano a una non meglio specificata, e alquanto improbabile, “rivoluzione” (democratica, culturale e, naturalmente, borghese). Persone che si ricordano di incazzarsi quando glielo dice la stampa, o tutt’al più il calendario di qualche tribunale.
E fra loro ci sono anche quelle persone che oggi si crogiolano nell’ignavia, che “si indignano” per il passato ma ancora non sanno prendere una posizione sul presente. Penso ad esempio alle lotte No Tav, di cui si parla a fatica, solo grazie ai ragazzi che in Val di Susa vanno – letteralmente – a sputare il sangue. Dobbiamo aspettare undici anni perché i rivoluzionari da tastiera abbiano un loro parere sulla cosa? Hanno bisogno di una cronaca dettagliata sul Corriere della Serva o su La Respubica? Cos’altro?

Il bello è che questo discorso nemmeno lo capiscono.

Mi dispiace, gente così preferirei averla contro piuttosto che accanto.
Anzi, no. Non mi dispiace affatto.

 

Mannaia Storta

1 Comment to “L’ignavia e la rivoluzione calendarizzata”

  1. Rino ha detto:

    grande Mannaja!