Il Cencio
Aperiodico libertario dell'Agro Pontino
Cosa succede a Parco S.Marco
Categories: Diario

Schermata

[Una vista del Libero Orto – Parco S. Marco: come è possibile vedere, buona parte del parco è coperta da cemento]

 

Rispondiamo al cittadino comprensibilmente perplesso di fronte alla rabbia della Compagnia del Libero Orto contro la febbre cementizia che ha colpito il Parco S.Marco dalla sua nascita – e in particolare negli ultimi tempi – a seguito della sua lettera aperta pubblicata dalle pagine di Latina Press.

Caro cittadino,

comprendiamo la tua perplessità attorno alla questione di Parco S. Marco, per noi Libero Orto, e vogliamo spiegarti le nostre giuste ragioni.
Lo stato di degrado in cui quel parco ha verso per più di 20 anni non è stato casuale: ci sono dei responsabili, che non sono certo i tossicodipendenti.

Politici, appaltatori e altre figure che non hanno fatto altro che succhiare risorse e intascare i soldi estorti alla popolazione hanno prodotto un’opera incompiuta che, con il tempo, è andata progressivamente in rovina fino alla nostra nascita. Avrai potuto infatti notare, amico cittadino, che senza l’intervento di alcuna forza di polizia, senza appalti e senza l’occhio orwelliano di telecamere pronte a fare da spia su qualsiasi comportamento fuori dalla “normalità”, come il parco sia molto migliorato in questi anni, e questo anche grazie al grande lavoro di solidarietà e partecipazione dal basso che la Compagnia del Libero Orto ha sempre promosso.

Purtroppo, dopo aver fatto la prima serie di danni, il nostro comune ha ben pensato di aggravare la situazione, indicendo il classico appalto d’oro (diviso solo formalmente in due stralci) per il “restyling” del parco (di cui abbiamo già avuto modo di parlare su questo blog) costato l’esorbitante cifra di 400’000€.

Ma a chi giova?

Per chi conosce il quartiere, è risaputo che le famiglie tendono a mandare i propri bambini nella attigua piazza del Sacro Cuore, in quanto la piazza risulta molto più protetta e, per arrivarci, non occorre attraversare un’arteria come via Rossetti. Questo accadeva almeno finché il comune (o meglio, il Servizio Ambiente) non ha deciso di abbandonare sistematicamente le giostre presenti in tale piazza.

Il Parco S.Marco, d’altro canto, è un parco frequentato prevalentemente da proprietari di cani, joggers e – in generale – amanti dell’esercizio fisico e da noi folli teppisti la cui colpa è di piantare alberi a beneficio della comunità, in un parco di 5.5 ettari che – ancor prima che il comune facesse l’ennesima colata – era già coperto di cemento per più del 25%.

Ad oggi, il “parco attrezzato” (costato più di 200’000€), ha inferto un altro colpo al verde pubblico, cementando e chiudendo una delle ultime aree verdi pianeggianti del parco, dove bambini e adolescenti erano abituati a giocare a pallone o a frisbee, tra l’altro ignorando sia le esigenze degli utenti abituali del parco, sia le alberature fin lì messe dalla compagnia del Libero Orto, barbaramente falciate da manutentori pagati dal comune o “volontari”. Anche se, a onor del vero, tali interventi hanno pensato a distruggere alberature anche precedenti al nostro intervento.

Per non parlare poi, dell’intenzione del Servizio Ambiente di creare una zona parcheggio nell’ultima area in piano del parco: altri 1.5 ettari di cemento che andrebbero a rimuovere non solo un campetto da calcio installato autonomamente e manutenuto dagli abitanti del quartiere, ma anche i diversi alberi piantati in memoria di Adriano, l’anziano amico del Libero Orto e di tutti i proprietari di cani che vegliava sul nostro parco, dove morì per un tragico incidente l’aprile scorso.

Come vedi, caro cittadino, abbiamo motivo di essere arrabbiati e qualche piccola scritta con della vernice (per altro, sui cantieri) è ben poca cosa rispetto allo scempio che appaltatori e cementieri hanno perpetuato impuniti durante tutto questo tempo. Siamo arrabbiati nei confronti di un governo locale che affoga ogni iniziativa popolare nel cemento con progetti condivisi solo negli studi dei “grandi architetti”, siamo schifati dalla speculazione che divora questa città e siamo decisamente incazzati per tutti gli alberi dissennatamente abbattuti.

Noi ci immaginiamo un parco dove bambini, cani, vecchi, adulti, corridori, uccelli e alberi possano vivere liberamente, gestendo i propri spazi secondo le proprie aspirazioni e secondo una qualità della vita che, evidentemente, è diametralmente opposta rispetto a un comune che si preccupa principalmente di cementare, alzare muri e porre telecamere di sorveglianza ad ogni angolo.

Noi vogliamo un parco dove si possa godere in pace dei frutti della natura, mangiando una mela od un’albicocca passeggiando o stando disteso su un prato d’erba, senza dover pagare o chiedere il permesso a qualcuno.

Noi la sicurezza la vogliamo attraverso la solidarietà, la cooperazione e l’autogestione, non attraverso la distopia e la riduzione a carcere di tutti gli spazi pubblici; tant’è che, negli ultimi anni, ed anche grazie al Libero Orto, il Parco San Marco è diventato un posto più sicuro.

Ti invitiamo pertanto, caro cittadino, a partecipare alla Festa del Libero Orto, che si terrà il prossimo 26 settembre nel medesimo parco, per toccare con mano il clima di creatività presente nel progetto che ha reso possibile la vita di quasi 100 alberi e la riappropriazione – almeno parziale – di un parco altrimenti composto principalmente da un desolato deserto di cemento.

Un albero alla volta, amico cittadino, riusciremo – insieme – a invertire la folle rotta di questa triste città.

Un abbraccio ed un saluto dalla cima degli alberi

La Compagnia del Libero Orto

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